Non tutti hanno la fortuna di abitare in una casa con un giardino nel quale poter mettere alla prova il proprio “pollice verde”. E così in certi contesti, soprattutto cittadini, la realizzazione e poi la cura di un piccolo orto casalingo diventa una chimera. O meglio: è impossibile se si considera la terra come unico mezzo per la coltivazione. L’idroponica fai da te può infatti essere un’ottima soluzione per chi vuole coltivare in casa, senza un briciolo di terra.
Cos’è un giardino idroponico
Premessa importante: a dispetto del nome, un giardino idroponico non è un giardino, poiché non c’è alcun tipo di terra. Si tratta, invece, di un’area nella quale – e può essere sia all’aperto che al chiuso – viene realizzata, con la tecnica idroponica appunto, una coltivazione fuori suolo e dove è l’acqua (arricchita da alcuni nutrienti ad hoc), in costante circolo grazie a specifici strumenti, la protagonista.
Tipologie di sistemi idroponici
L’idroponica è una tecnica che prevede diverse declinazioni:
- La Nutrient film Technique (NTF) fa leva sulla forza di gravità e quindi sfrutta dei piani inclinati in modo che la soluzione nutritiva possa andare a toccare le radici senza soluzione di continuità.
- Nella Deepwater Culture (DWC) – che è quello che vi proporremo per il nostro fai da te in quanto la più semplice da realizzare – chiamata anche a serbatoio, le radici sono sospese sopra una soluzione nutritiva ossigenata da una pompa d’aria.
- Con la tecnica del “Flusso e Riflusso” si va ad inondare l’area di coltivazione con la soluzione nutritiva a intervalli regolari (programmati da un timer), poi il liquido in eccesso viene drenato nel serbatoio grazie ad un “troppo pieno”.
- Con l’aeroponica, invece, la soluzione nutritiva viene spruzzata direttamente sulle radici della piante che sono – come suggerisce il nome – sono sospese nell’aria.
- Nel wicking (detto anche “a stoppino”) la soluzione nutritiva viene aspirata dal serbatoio fino al substrato tramite uno stoppino, ed è quindi un’idroponica di tipo passiva. Il substrato ideale in questo caso è la perlite o la vermiculite. Il wicking non è da consigliare per piante che necessitano di grandi quantità di acqua.
- Con il sistema a goccia, probabilmente il più diffuso, la soluzione nutritiva viene distribuita alla base di ogni pianta con un gocciolatoio attraverso una pompa azionata da un timer. La soluzione in eccesso viene raccolta all’interno di una vasca per il riutilizzo. Ovviamente è un sistema che necessita di maggior manutenzione rispetto agli altri, anche per via degli scarichi che con il tempo possono ostruirsi.
Coltivazione idroponica: cosa ti serve per il fai da te
Per una coltivazione idroponica fai da te sono necessari diversi oggetti e strumenti, facilmente reperibili. In primis è necessario un recipiente che contenga le radici delle piante che si andranno a coltivare; può andare bene qualsiasi tipo di vasca, importante che abbia un colore scuro per evitare l’irraggiamento solare.
Saranno necessari poi dei vasetti o normalissimi bicchieri di plastica. Del polistirolo sarà utile per chiudere il recipiente e ancorare al meglio i vasetti/bicchieri che contengono le piantine. Importantissima ovviamente la creazione di un substrato idoneo per l’idroponica che può essere realizzato con vari materiali: perlite, vermiculite, argilla espansa.
Chiudono il cerchio la pietra porosa, una pompa ad aria per dare ossigeno ad una soluzione nutritiva per idroponica che farà crescere le piantine e pietre porose per fissare il tubicino della sopraccitata pompa.
Come fare una coltura idroponica: il processo passo passo
Il processo per realizzare una coltivazione idroponica fai da te non è poi così complicato come si potrebbe pensare. Si comincia con il praticare dei buchi nel pannello di polistirolo, dove si andranno successivamente ad inserire e fissare i bicchieri/vasetti di plastica riempiti con del substrato. Un altro foro sarà necessario per far passare il tubicino della pompa ad aria. A questo punto, il tubicino della pompa andrà fissato alla pietra porosa che andrà poi messa nel fondo del recipiente.
Ora va riempito il contenitore con la soluzione nutritiva (acquistabile nei negozi di giardinaggio o online), mischiata con acqua secondo le istruzioni del prodotto acquistato. Infine il pannello di polistirolo va messo sopra il contenitore come fosse un vero e proprio coperchio.
Et voilà, il giardino idroponico è pronto. Manutenzione? Sarà importante cambiare la soluzione nutritiva almeno ogni due settimane e lasciare accesa la pompa ad aria per mantenere una buona ossigenazione.
Fertilizzanti e altri prodotti necessari per il tuo giardino idroponico
Come già spiegato, elemento fondamentale per una coltivazione idroponica è la soluzione nutritiva. Ovviamente vanno scelti fertilizzanti realizzati specificatamente per l’idroponica fai da te poiché in quelli per il terreno non sono presenti diversi oligoelementi naturalmente presenti nella terra, ma ovviamente non nell’acqua.
Allora quale soluzione nutritiva comprare? I tre elementi che un fertilizzante deve assolutamente contenere per far rendere al meglio la vostra coltivazione idroponica sono: Azoto, Fosforo e Potassio. Poi esistono anche “ingredienti” secondari come calcio, magnesio, zolfo, ferro, molibdeno e boro. Questi fertilizzanti vanno ovviamente diluiti nell’acqua, nella maggior parte dei casi il rapporto è 150-600 parti per milione (ppm) ma, a seconda della pianta, si può arrivare anche ad una concentrazione più alta con 300-400 ppm.
Perché è importante scegliere il fertilizzante giusto? Perché è la “benzina” delle vostre piante e va usato e dosato nel modo corretto, altrimenti si rischia di far morire la coltura per un uso eccessivo o, al contrario, per un uso troppo parsimonioso.
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Per chi poi volesse intraprendere l’hobby della idroponica in modo più semplice esistono soluzioni già pronte ed esteticamente gradevoli, come questo con 7 vasetti, dotato di efficaci lampade a spettro completo, che includono luci a LED bianche, blu e rosse. Dispone di tre modalità intelligenti per diverse fasi di crescita di verdure e due modalità di pompa dell’acqua per il giorno e la notte, inoltre un allarme avvisa quando l’acqua è bassa.
Conclusioni
La coltivazione idroponica è una tecnica di coltivazione antica (tecniche simili erano già in uso tra il popolo egizio e gli Aztechi), ma in questi anni, soprattutto grazie al fai da te, sta vivendo una vera e propria rivoluzione.
Con questa guida vi abbiano dato solo una infarinatura di quello che si può fare con l’idroponica, per il resto tocca a voi: sperimentate, studiate e coltivate. L’idroponica vi saprà regalare piccole, grandi soddisfazioni e, se la imparerete a gestire al meglio, colture di qualità.
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2021-03-16 11:15:15