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Giardini giapponesi (o zen): come progettarne uno in casa propria

Idee e consigli per ricreare gli originali giardini giapponesi in completa autonomia: progettazione, materiali, piante e decorazioni adatte.
Idee e consigli per ricreare gli originali giardini giapponesi in completa autonomia: progettazione, materiali, piante e decorazioni adatte.

Favorire la meditazione e dedicarsi alle attività di giardinaggio in totale relax: i giardini giapponesi permettono di raggiungere entrambi gli obiettivi, creando uno spazio particolare e curato fin nei minimi dettagli che rappresenta un’oasi di pace da avere sempre a portata di mano, un luogo dove rifugiarsi e ritrovare le energie che può essere allestito dentro o fuori dalle mura domestiche. Strettamente legati alla cultura giapponese, questi giardini si caratterizzano per una simbologia di fondo che deve guidare la scelta di ogni elemento senza lasciare nulla al caso. Lo scopo è quello di realizzare un ambiente silenzioso, ordinato e costruito ad hoc per favorire la totale immersione nella natura grazie all’equilibrio dei suoi principali elementi. Secondo la tradizione orientale, chi ha la possibilità di visitare o passare del tempo all’interno di un giardino giapponese è in grado di conquistare il benessere sia fisico sia psichico. Il successo di questo tipo di spazio nel mondo occidentale, inoltre, è legato al desiderio di avere a disposizione un ambiente elegante ed essenziale, da progettare a seconda delle preferenze individuali adattandolo facilmente al design preesistente.

Cos’è un giardino giapponese o zen

Cos'è un giardino giapponese o zen

Il giardino zen non deve essere considerato una semplice composizione paesaggistica ma esprime una vera e propria filosofia di vita. Anche i piccoli giardini giapponesi vengono detto anche zen, infatti, perché richiamano l’omonima filosofia orientale incentrata sulla ricerca della pace interiore e del benessere totale. La parola “zen”, infatti, fa riferimento al pensiero e alla meditazione e viene usata proprio per sottolineare la spiritualità che caratterizza questo tipo di spazi. Una delle caratteristiche principali del giardino giapponese, infatti, è il minimalismo che permette di valorizzare la natura a discapito degli elementi prettamente decorativi. L’allestimento, inoltre, viene curato in modo da favorire l’asimmetria e inserire elementi di numero dispari che compongano figure triangolari. Anche un giardino zen di dimensioni limitate, inoltre, viene organizzato in modo da creare un punto di osservazione che renda possibile la percezione di uno spazio molto più ampio del reale e sviluppato in profondità. Le linee guida per allestire un giardino giapponese dettano regole precise per quanto riguarda la creazione di contrasti visivi e la totale assenza di artificiosità, privilegiando la naturale armonia tra elementi diversi.

Per quanto riguarda gli elementi che compongono i giardini giapponesi, l’elenco prevede tre componenti essenziali:

  • il verde, che deve essere presente tutto l’anno anche in tonalità differenti, mentre le fioriture possono manifestarsi solo nella stagione primaverile senza tuttavia primeggiare rispetto all’erba, agli alberi, ai cespugli e agli arbusti;
  • le rocce e le pietre, di forma tondeggiante e di consistenza liscia e levigata, ma anche la sabbia che viene usata come base;
  • l’acqua, che simboleggia lo scorrere della vita ma anche la mutevolezza di tutte le cose. Solitamente viene fatta scorrere da Est a Ovest, simulando il percorso del Sole dall’alba al tramonto.

La scelta delle piante ricade solitamente sulle specie caratterizzate da foglie di piccole dimensioni, in modo da creare composizioni armoniche. Come accennato sopra, si preferiscono piante sempreverdi o comunque in grado di generare fioriture dai colori delicati e tenui. Oltre al muschio, l’acero giapponese, la camelia, il rododendro, l’azalea, il bambù, le felci, i bonsai e il pino sono tra le specie più diffuse nei giardini giapponesi.

Come progettare un giardino giapponese

progettare un giardino giapponese

Il primo step per realizzare i giardini fioriti giapponesi è la progettazione, che deve tenere conto della metratura a disposizione e dell’effetto che si desidera ottenere senza mai trascurare l’asimmetria, che rappresenta il criterio fondamentale da tenere a mente. I passaggi da seguire sono pochi ma determinanti:

  • delimitare l’area che ospiterà il giardino, optando per la creazione di un perimetro segnato da filari di pietre;
  • progettare alcuni sentieri, sia per segnare l’ingresso o l’uscita sia per condurre a una fonte di acqua, come un piccolo laghetto;
  • disporre le pietre e i sassi di dimensioni maggiori ai margini del giardino, in modo da simboleggiare delle montagne che racchiudono uno spazio;
  • ricoprire il suolo di ghiaia e sabbia, alternando i due materiali o scegliendone solo uno;
  • disporre le piante, alternando esemplari di dimensioni diverse e collocando quelli fioriti lungo i sentieri;
  • procedere con la sistemazione delle decorazioni.

Tipologie

La fase di progettazione dei giardini giapponesi deve sempre tenere conto delle differenze tra i vari scenari realizzabili. Tra le tipologie più celebri e replicate anche a livello domestico compaiono:

  • giardino Tsubo-Niwa, di dimensioni non superiori a 3 metri quadrati riprodotto anche nei cortili delle case (la parola Tsubo, infatti, indica un’unità di misura che corrisponde mediamente a due tappeti Tatami);
  • giardino Karesansui, luogo di meditazione costituito prevalentemente da rocce e caratterizzato dall’assenza di acqua, sostituita dalla sabbia bianca;
  • giardino Roji, dedicato alla tradizionale cerimonia del tè giapponese e dotato di alcuni elementi fondamentali, come il catino di pietra detto Tsukubai e il chumon, cancello con la funzione di separare il giardino vero e proprio da una zona d’attesa;
  • giardino Kaiyu-shiki-teien, progettato per favorire le passeggiate e le escursioni e per questo motivo caratterizzato da percorsi che permettono di scoprirne le qualità poco per volta, evitando una visione dell’insieme.

Materiali

La lista dei materiali necessari per realizzare un giardino giapponese in completa autonomia è abbastanza contenuta. Si parte dalla ricerca delle pietre e dei sassi , di forme diverse purché la superficie sia liscia e levigata. Per quanto riguarda la sabbia, invece, generalmente viene usata una tipologia molto sottile e preferibilmente bianca, di granito o di marmo bianco, in modo tale che possa riflettere al meglio i raggi del sole. È anche necessario procurarsi un comune rastrello , con il quale tracciare linee ondulate sulla sabbia, così come alcuni attrezzi di giardinaggio che serviranno per la cura delle piante.

Decorazioni

In commercio esiste una vasta scelta di decorazioni da collocare all’interno di un giardino giapponese, sebbene le parole d’ordine siano sempre minimalismo ed essenzialità. Tra gli elementi decorativi più usati figurano le lanterne in stile Pagoda  (costruzione tipica dell’architettura giapponese), le ciotole d’acqua di varie dimensioni che richiamano il già citato Tsukubai usato nella cerimonia del tè e le statue di Buddha . Altri elementi più impegnativi sono, inoltre, i ponticelli in pietra e legno .

Prezzi

Il budget di spesa necessario per realizzare un giardino giapponese varia a seconda delle dimensioni e della complessità, tuttavia la spesa è generalmente contenuta grazie alla semplicità e all’assenza di costruzioni elaborate. Per quanto riguarda l’acquisto della ghiaia o della sabbia, ad esempio, nei garden più forniti è possibile reperire facilmente entrambe le tipologie a un costo che si aggira rispettivamente intorno ai 15 euro al metro cubo e ai 10 euro al metro cubo. A questa spesa deve aggiungersi il costo delle singole piante e degli elementi decorativi. Avendo a disposizione molto spazio o volendo creare un giardino particolarmente complesso, ricorrere all’esperienza di un giardiniere professionista è sempre la scelta più indicata.

Manutenzione

La manutenzione del giardino giapponese dipende essenzialmente dalla presenza delle piante, che necessitano di innaffiature, potature, trattamenti specifici o rinvasi a seconda della tipologia e della stagione. Tra le attività periodiche, inoltre, è necessario annoverare la raccolta delle foglie secche e la pulizia degli elementi decorativi, che è certamente indispensabile tenere al riparo da eventuali intemperie.

Giardino giapponese da interni

Giardino giapponese da interni

Chi non ha uno spazio esterno ma non vuole rinunciare ai benefici che derivano dal giardino zen, può cimentarsi nella creazione di un piccolo giardino giapponese da interni. Le dimensioni possono essere molteplici e occupare un angolo della casa, un vano sottoscala o una nicchia sul muro, tuttavia a riscuotere molto successo sono i giardini zen in miniatura realizzati all’interno di un contenitore portatile. Le regole non cambiano rispetto alla vasta scala, sebbene sia indispensabile curare al meglio la scelta delle piante e bonsai che deve tenere conto della collocazione all’interno dell’abitazione, valutando esposizione alla luce naturale, temperatura, umidità e altre specifiche esigenze.

Conclusioni

Giardino giapponese zen

Il giardino giapponese rappresenta una valida soluzione per creare in totale autonomia uno spazio curato, rilassante e poco impegnativo da mantenere nel tempo. Uno dei vantaggi più evidenti è la sua versatilità e la possibilità di sfruttare anche uno spazio limitato, sia all’esterno sia all’interno. La presenza di piante sempreverdi o comunque caratterizzate da poche esigenze di cura, inoltre, permette anche ai meno avvezzi all’arte del giardinaggio di cimentarsi nella creazione di un giardino dal gusto orientale certamente suggestivo e originale.

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2021-04-08 12:34:30
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