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Impianto di messa a terra elettrico: guida, verifica e normativa

L'impianto di messa a terra è importantissimo per la sicurezza ed è obbligatoria per legge, vediamo com'è fatto, i componenti e i costi
L'impianto di messa a terra è importantissimo per la sicurezza ed è obbligatoria per legge, vediamo com'è fatto, i componenti e i costi

L’impianto di messa a terra è costituito dal collegamento di tutte le parti metalliche (infissi in alluminio, termosifoni, ecc)  ad una rete elettrica separata connessa al terreno. La sua funzione è fondamentale, in caso di guasto all’impianto viene scongiurata la folgorazione della persona che è venuta a contatto con una parte sotto tensione.

Vediamo ora nel dettaglio com’è composto l’impianto di messa a terra.

Cos’è l’impianto di messa a terra

morsetti-elettrici-terra

L’impianto di messa a terra è una parte molto importante di un impianto elettrico. Salva una persona da un possibile contatto accidentale di una parte metallica se la scocca per un guasto viene portata sotto tensione, diventa così una via preferenziale diretta invece di attraversare il corpo umano con possibili esiti fatali. La sua funzione da un punto di vista elettrico è di portare tutte le parti metalliche di ogni apparecchiatura allo stesso potenziale di quello di riferimento, il suolo. Si tiene a sottolineare che la messa a terra è obbligatoria per legge in un impianto elettrico, vista la sua importanza per gli ambienti privati, pubblici e sul lavoro. Qualora ci si trovasse in un edificio privo di questo fondamentale sistema di sicurezza (in genere appartamenti molto vecchi) è bene contattare un elettricista per adeguare l’impianto.

I vantaggi in termini di sicurezza

Abbiamo detto che la messa a terra protegge da un eventuale contatt0 accidentale di una parte metallica sotto tensione di un elettrodomestico. La corrente elettrica preferisce sempre la via più semplice, l’essere umano può essere considerato un buon conduttore in particolari condizioni (per esempio con la pelle bagnata) ma non è il migliore, un cavo elettrico in rame è nettamente meglio e offre una bassa resistenza al suo attraversamento. La messa a terra permette di evitare anche la banale scossa elettrostatica, quella che per esempio prendiamo in estate dalla portiera dell’auto. Anche altre parti metalliche dell’edifico vengono collegate alla messa a terra, queste possono essere telai di porte e finestre in alluminio e caloriferi per esempio, viene fatto per evitare la folgorazione nel caso queste parti siano colpite da un fulmine.

I componenti dell’impianto

Un impianto di massa a terra è costituito principalmente da 3 elementi : cavi di protezione, picchetto metallico o corde nude e il più importante di tutti, l’interruttore differenziale.

Cavi di protezione

Cavo messa a terra

Sono dei cavi elettrici, per convenzione hanno la guaina isolante esterna di colore giallo-verde, in un impianto a norma tutte le prese elettriche e anche lampadari in metallo hanno conduttori di questo tipo, il loro compito è di collegare fisicamente la parte metallica di un elettrodomestico attraverso una spina tripolare ai picchetti metallici di dispersione.

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Picchetto dispersore

Picchetto dispersore

E’ rappresentata dalla parte finale del sistema di protezione, come suggerisce il nome ha il compito di disperdere l’energia elettrica ricevuta per esempio in seguito ad un guasto o malfunzionamento nel terreno circostante. Principalmente un picchetto dispersore è composto da un paletto metallico zincato (per evitare la corrosione) che viene inserito nel terreno ad una determinata profondità lasciando scoperta solo la parte superiore dove è collegato il cavo di protezione. Questo è l’elemento più diffuso, ma si può arrivare allo stesso risultato con le cosiddette corde nude, conduttori elettrici nudi inseriti nel terreno lungo il perimetro dell’edificio ad una profondità maggiore di mezzo metro. Altra soluzione simile è usare le armature di fondazione dell’edificio, ovviamente deve essere predisposto per questa operazione, il vantaggio di quest’ultima soluzione è che si ha una protezione integrale di tutto l’edificio contro i fulmini.

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Interruttore differenziale

Interruttore differenziale

L’interruttore differenziale (chiamato anche salvavita) è l’elemento più importante visto che è il dispositivo che interrompe fisicamente l’alimentazione elettrica appena si presenta un problema di dispersione, ulteriore sua caratteristica è la rapidità con tempi ridottissimi. Come suggerisce il nome il dispositivo effettua costantemente la differenza tra la quantità di corrente in ingresso e in uscita, in condizioni normali tale valore è zero. In presenza di un guasto o malfunzionamento il dispositivo rileva appunto uno squilibrio tra ingresso e uscita interrompendo il flusso d’energia elettrica nell’impianto. Nell’ipotesi che ci sia un’interruzione o un cattivo collegamento anche tra il cavo di protezione e il picchetto dispersore il differenziale interviene comunque, questa volta però solo quando una persona tocca la carcassa metallica di un elettrodomestico sotto tensione. Anche l’interruttore differenziale deve essere sottoposto periodicamente a verifica, qualora non dovesse funzionare correttamente deve essere sostituito immediatamente.

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La verifica dell’impianto di messa a terra

Anche realizzando un impianto di messa a terra bisogna sempre essere certi del suo perfetto funzionamento. I picchetti dispersori non vengono annegati completamente nel terreno, sono alloggiati in particolari pozzetti, dei contenitori isolanti (di solito in plastica) con coperchio superiore apribile per ispezione.

Ispezionando un pozzetto un tecnico qualificato può verificare la resistenza di quel ramo e che non ci sia ossido tra il collegamento del cavo e il picchetto. Va detto che di solito l’intera messa a terra non viene affidata ad un solo picchetto, questo principalmente per 2 ragioni.

La prima è che se si dovesse essere un cattivo funzionamento proprio in quel punto l’efficacia dell’intero impianto sarebbe compromessa. La seconda è rappresentata dalla resistività (capacità di opporsi al passaggio della corrente elettrica) del terreno in cui è immerso il paletto. Ci sono vari tipi di terreno, diversi  per composizione chimica-fisica e presenza o meno di umidità.

Avere più pozzetti collegati in parallelo aumenta le possibilità che almeno uno di questi si trovi in condizioni favorevoli per svolgere il suo compito. In presenza di estati molto secche può essere utile inumidire il terreno intorno al picchetto. Come accennato anche l’interruttore differenziale deve essere soggetto a verifica.

Ogni salvavita possiede un pulsante di prova marchiato con la lettera “T”, se premuto il sistema deve “sganciare”, ovvero interrompere immediatamente il flusso d’energia elettrica nell’impianto, se questo non avviene va sostituito.

I costi

I costi di un impianto di messa a terra dipendono da molti fattori come la tipologia, la sua estensione, tipi e numero d’interruttori differenziali, numero di picchetti presenti, costo della manodopera del tecnico, ecc ma è uno di quegli aspetti su cui è bene non risparmiare visto che si parla di sicurezza.

La normativa vigente

Secondo il D.P.R. 462/01 ci deve essere una verifica periodica sia nei luoghi di lavoro che in quelli aperti al pubblico. Non confondere questo aspetto con la manutenzione, sono 2 cose ben diverse.

Conclusioni

La messa a terra è una parte fondamentale dell’impianto elettrico che protegge da scariche accidentali che si possono avere a causa di guasti e malfunzionamenti ed è obbligatoria per legge. I componenti principali della messa a terra sono i cavi di protezione giallo-verde, i picchetti di dispersione e l’interruttore differenziale.
Ognuno di questi componenti va periodicamente verificato per garantire il perfetto funzionamento di questo sistema di sicurezza ed evitare folgorazioni.

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2021-06-07 09:00:16
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