Fornire il corretto apporto d’acqua nel modo giusto è il primo step per garantire salute e longevità alle piante, in casa oppure in balcone o giardino. Per annaffiare le piante correttamente è importante conoscere alcune nozioni basilari e, soprattutto, evitare di compiere errori comuni che possono sembrare banali ma a lungo andare rischiano di danneggiare la vegetazione. Solo per fare un esempio, spesso si tende a pensare che annaffiare le piante grasse sia un gesto superfluo e inutile: questo è solo uno dei tanti miti da sfatare, infatti l’arte del giardinaggio si basa su alcune regole che non devono mai essere trascurate.
Come annaffiare le piante? Qual è il momento migliore per compiere questa attività? Qui di seguito tutte le risposte ai dubbi più condivisi.
Quando annaffiare le piante
Per stabilire la corretta frequenza delle annaffiature è indispensabile prendere in considerazione una pluralità di fattori, infatti non esiste un metodo valido per tutte le specie di piante e tipologie di vegetazione. Anche quando ci si domanda come annaffiare le piante grasse, ad esempio, è importante valutare con attenzione la collocazione prima di decidere la tempistica relativa alla fornitura d’acqua.
Gli aspetti da considerare riguardano le caratteristiche della singola specie vegetale (per conoscerle è utile informandosi presso un garden o un vivaio), la coltivazione in vaso o a terra, la stagione e le caratteristiche climatiche del luogo dove ci si trova. Anche una volta stabilita la frequenza standard delle irrigazioni, è importante monitorare alcuni aspetti che fungono da campanelli d’allarme:
- osservare foglie e fiori, notando afflosciamenti, ingiallimenti o cambiamenti cromatici repentini;
- toccare il terreno con le mani, verificando il grado di umidità fino a qualche centimetro di profondità;
- conoscere il ciclo vegetativo, infatti sono soprattutto gli esemplari in fase di crescita a necessitare del maggior apporto idrico, mentre durante il periodo di riposo il fabbisogno è minore;
- valutare l’esposizione, infatti le piante esposte a Nord richiedono meno acqua rispetto agli esemplari esposti a Sud.
È necessario anche distinguere tra le piante coltivate in vaso e quelle messe a dimora in giardino. Nel primo caso, infatti, il contenitore (soprattutto se di argilla o terracotta) consente immagazzinare acqua e dilazionare maggiormente le annaffiature, mentre nel secondo caso l’acqua viene trattenuta in modo limitato. Un discorso a parte merita il prato, infatti è indispensabile fornire una quantità maggiore di acqua in modo tale che possa essere assorbita dalle radici anche in profondità.
Se durante l’inverno le annaffiature in giardino possono essere limitate o perfino sospese, in estate è fondamentale riprendere le irrigazioni con regolarità scegliendo le prime ore della mattina o il tramonto, in modo tale da non far evaporare immediatamente l’acqua ed evitare shock termici.
Come annaffiare le piante
Se da un lato è indispensabile sapere quando annaffiare le piante per preservarne la salute a lungo, è anche importante conoscere le strategie giuste per eseguire quest’operazione in modo efficace. L’acqua, ad esempio, non dovrebbe essere eccessivamente ricca di caclare ma neanche troppo fredda, tanto che la soluzione ideale è mantenerla a temperatura ambiente oppure utilizzare l’acqua piovana. È anche importante procedere con attenzione per non creare ristagni d’acqua e per non bagnare le foglie e i fiori, soprattutto se molto delicati, eventualmente rinfrescandoli con la tecnica della nebulizzazione specialmente in estate o quando i caloriferi sono accesi, se si tratta di piante da appartamento collocate all’interno.
Le tecniche comuni
Focalizzando l’attenzione sulle tecniche di annaffiatura, è possibile individuare tre metodi standard:
- annaffiatura dall’alto: è la tecnica più comune e consiste nell’utilizzo di un annaffiatoio per fornire la quantità giusta d’acqua dove è necessaria;
- annaffiatura dal basso: si riempie d’acqua il sottovaso, facendo in modo che la pianta assorba il liquido gradualmente;
- annaffiatura per immersione: si riempie d’acqua un recipiente e si immerge direttamente la pianta per alcuni minuti.
Un discorso a parte merita l’annaffiatura del giardino e del prato in particolare, infatti anche in questo caso è possibile optare per tre tecniche differenti più o meno impegnative anche dal punto di vista economico:
- irrigazione manuale, effettuata mediante un tubo di gomma collegato al rubinetto e munito di pratica pistola per erogare il getto d’acqua;
- irrigazione fuori-terra, utilizzando un pratico irrigatore fisso o mobile da collegare al rubinetto e posizionare a seconda delle esigenze;
- irrigazione con impianto interrato, non visibile e caratterizzato da più irrigatori a scomparsa da azionare o programmare al bisogno.
Quando e come annaffiare le piante grasse
Una delle principali caratteristiche delle piante grasse è la minore richiesta d’acqua. Dette anche succulente, infatti, queste piante vantano foglie carnose che hanno la capacità di trattenere a lungo i liquidi. Nonostante ciò, è comunque importante annaffiarle periodicamente tenendo conto della temperatura esterna, procedendo con immersioni o con la semplice nebulizzazione. Sebbene ogni specie si caratterizzi per esigenze specifiche, in generale si può affermare che la frequenza delle annaffiature estive dovrebbe essere settimanale, mentre in inverno è possibile far passare anche tre settimane tra un’annaffiatura e l’altra.
Annaffiare le piante quando non si è in casa
Chi ama le piante non vorrebbe mai rinunciare al loro benessere, anche nei periodi di lontananza da casa. Per fortuna, oltre agli impianti automatici, esistono diverse strategie che permettono di annaffiare le piante in modo automatico, garantendo un apporto d’acqua ottimale anche mentre si è in vacanza. Ecco alcune delle tecniche più collaudate:
- bottiglia d’acqua rovesciata, da riempire e collocare dentro il vaso avendo cura di effettuare piccoli fori sul tappo (una bottiglia di circa 1 litro e mezzo potrebbe essere sufficiente per un paio di settimane);
- fili di lana intrecciati e collegati a un recipiente pieno d’acqua, da inserire ciascuno all’interno del vaso in modo che possano rilasciare l’umidità gradualmente;
- telo bagnato da collocare alla base dei vasi, in modo che possano assorbire lentamente l’acqua.
In commercio, inoltre, esistono diversi prodotti di consistenza liquida o gel che rilasciano acqua e nutrimento in modo automatico.
Prodotti utili per annaffiare le piante
Curare e annaffiare le piante è per molti una pratica rilassante che riesce ad allentare lo stress quotidiano, ma spesso per mancanza di tempo o per motivi che ci allontanano da casa per lunghi periodi dobbiamo ricorrere a sistemi automatici di irrigazione o acquistare prodotti per velocizzare le operazioni, in commercio fortunatamente esistono centinaia di prodotti utili per annaffiare le piante in modo veloce o in modo completamente automatizzato.
Programmatore a rubinetto automatico
Programmatore a rubinetto a una via Claber Aquauno con un programma giornaliero, funziona con 1 batteria alcalina da 9V con una pressione di esercizio 0,5 – 10 bar. Facilissimo da usare e programmare con due tasti, verde (start) e rosso (stop), memorizza il tempo intercorso fra le due operazioni e ripete il programma, della durata massima di 60 minuti, tutti i giorni alla stessa ora. Un led luminoso segnala tutte le fasi della programmazione e può visualizzare in ogni momento i tempi determinati dall’utente.
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Kit per irrigare il giardino Tencoz
Pratico sistema di irrigazione automatico per risparmiare fino al 70% d’acqua, il kit per irrigare il giardino Tencoz è ideale per idratare in modo lento e preciso il prato, il giardino, le piante in vaso e le piante da orto. È dotato di un tubo di 30 metri, ugelli di gocciolamento e nebulizzazione regolabili. È in grado di annaffiare automaticamente fino a 30 piante. Il tubo è realizzato in plastica PVC di alta qualità, resistente ai raggi UV e perfetto per un uso a lungo termine. Facile da installare, il kit include anche picchetti di terra, fascette in nylon e nastro in teflon.
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Landrip impianto di irrigazione automatica
Ideale per annaffiare le piante mentre si è in vacanza, l’impianto Landrip è un sistema di irrigazione automatica con alimentazione a batteria o ricarica USB. È composto da una pompa e da un timer che consente la regolazione del tempo e degli intervalli tra le annaffiature. Semplice da usare, è un sistema di irrigazione a goccia leggero e facile da installare.
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Navaris tubo estensibile da giardino
L’innovativo tubo estensibile Navaris si allunga fino a 3 volte la sua lunghezza per poi tornare alle dimensioni di partenza senza deformarsi. Pratico e multiuso, è dotato di pistola erogatrice e si adatta a qualsiasi situazione grazie ai 7 diversi tipi di getto d’acqua. Il tubo, inoltre, è realizzato in latex e ha un rivestimento in robusto tessuto PP. Può essere facilmente collegato al rubinetto dell’acqua, utilizzando il connettore incluso.
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Conclusioni
Prendersi cura delle piante e del giardino di casa è certamente impegnativo, tuttavia seguendo poche e semplici regole è possibile dedicarsi a questa attività anche se non si hanno competenze specifiche. Per evitare di compromette la salute delle piante è importante ricordare un principio fondamentale: meglio fornire poca acqua che troppa, infatti in quest’ultimo caso si rischia di creare pericolosi ristagni idrici che possono favorire il marciume delle radici.
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2021-04-30 09:00:09